Quadri di ogni settore, in particolare a coloro che hanno la gestione diretta di collaboratori.
La leadership definita a partire da tratti della personalità e da caratteristiche specifiche del leader, e fondata sull’applicazione generalizzata di modelli che ne differenziano i vari stili, è stata negli ultimi decenni il principale riferimento teorico per lo sviluppo delle capacità manageriali. Questo approccio però, oggi, non sembra sufficiente per rispondere alle esigenze di sviluppo di quei manager, in particolare, che operano in contesti organizzativi ad alto livello di complessità, caratterizzati da interconnessioni e interdipendenze. In contesti complessi, che, potenzialmente, implicano cambiamenti destabilizzanti, incomprensioni profonde fra funzioni e livelli organizzativi, perdita di fiducia in se stessi e negli altri, lotte di potere, ecc. l’efficacia manageriale non può dipendere solo dal sapere tecnico o dallo stile di leadership adottato ma anche dalla capacità di decodificare la complessità organizzativa, leggere le differenti situazioni e, di conseguenza, di adattare le proprie decisioni e i propri comportamenti in funzione della loro specificità. Questa capacità viene definita intelligenza situazionale, ovvero visione sistemica e pensiero anticipatorio per prevedere le possibili dinamiche evolutive che definiscono le situazioni e agire in coerenza. Obiettivi specifici del seminario/laboratorio sono: acquisire un processo di analisi/decisione e allenarsi a metterlo in pratica per far fronte alle situazioni complesse in ambito organizzativo, stabilendo un legame forte tra teorie manageriali e situazioni concrete; identificare i propri principali filtri di lettura della realtà organizzativa e ampliare la propria visione; riflettere sul concetto di ruolo applicandolo a se stessi e al proprio sistema di stakeholder; acquisire una maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità manageriali e individuare potenziali aree di sviluppo individuale.